2020
concorso internazionale di progettazione
Cervia
menzione in prima fase
arch. Monica Sgandurra
Mare, Spiaggia, Città Vecchia e Città Nuova, Città Giardino, Pineta, Agricoltura, Ferrovia, Saline, sono gli elementi che costruiscono il palinsesto del paesaggio di Cervia. Un territorio mosso da antichi processi di separazione, che nel tempo hanno dato forma prima a gradi di sconnessione funzionale, poi a processi di erosione di ambienti e condizioni che definivano la struttura dei diversi habitat naturali e artificiali. Ri-territorializzare la struttura di questo ambiente significa costruire una visione nella quale far emergere immagini forti, capaci di generare paesaggi coerenti, la cui estetica si ripercuote sulle buone pratiche.
La visione proposta è quindi quella di un moltiplicatore di punti di vista che interpreta e comprende un processo progettuale nel quale far confluire gli elementi del palinsesto per riorganizzarli in una nuova prosa territoriale, un nuovo paesaggio per Cervia-Milano Marittima.
LA PINETA PAESAGGIO. La necessità di un nuovo ‘polmone verde’, che sia sentito come origine e motore di sviluppo di azioni di riqualificazione dell’area della Bassona – e di connessione tra il mare,il tessuto di Milano Marittima e il paesaggio interno delle Saline- mette a fuoco il possibile ruolo della pineta esistente e la sua capacità di evolversi in un nuovo contenitore vivente, un ‘paesaggio contenitore’ nel quale il movimento di attività differenti siano capaci di coinvolgere cittadini e turisti nell’apprendimento, nel relax e nel benessere. Il progetto di una ‘geo-grafia’ della pineta descrive proprio questo, ossia una distribuzione spaziale di fenomeni che contribuiscono alla creazione di una vita sociale -animale, vegetale e umana- capace di definire uno sviluppo coerente per questi paesaggi.
L’alter ego di questo luogo, l’altra faccia della pineta esistente, è ancora oggi la struttura di Milano Marittima, risultato parziale di quel progetto di Città Giardino che nel 1911 fu ideata da Giuseppe Palanti. Oggi la geometria di quel piano, che emerge nella trama ortogonale e nei nodi del tessuto risolti con forme circolari a raggiera, si relaziona con la Pineta che deforma e spezza il suo andamento omogeneo, insinuandosi nella trama urbana. Viali, strade, piazze e giardini hanno come protagonista il pino, che segue le geometrie e le forme del costruito. In questo reticolo sono proprio i nodi, le piazze circolari, a generare l’orientamento nello spazio geometricamente determinato; la figura del cerchio focalizza e al contempo mette in pausa il ritmo, ridistribuisce i flussi e determina un evento che è lo spazio pubblico. È questa la genesi del progetto proposto. Un anello, una ‘Pineta anulare’, un segno a scala territoriale come lo è la pineta esistente, che mette in relazione, internamente ed esternamente, flussi e attività legati alla conoscenza dell’habitat pineta, allo sport e al tempo libero, all’agricoltura sostenibile e al coinvolgimento dei cittadini visitatori in attività legate al territorio. Un organismo capace di generare quello spazio pubblico democratico del quale si alimenta l’idea di parco contemporaneo, che si descrive attraverso la diversità dei paesaggi compresenti: la trama agraria, l’infrastrutturazione rurale e urbana, la stessa pineta esistente, divisa in tre corpi differenti. Il progetto vuole inoltre ribaltare la criticità dell’evento calamitoso della distruzione di una lunga fascia trasversale della pineta nell’opportunità di comporre un nuovo flusso rigenerativo, capace di connettere le diverse parti in un circuito nel quale si susseguono esperienze diverse.
IL PROGETTO. Una grande pineta a forma di anello adagiato sulla trama agraria è il cuore del nuovo Parco Urbano. Una struttura il cui perno vede via Stazzone come asse portante che collega il margine Nord di viale Nullo Baldini a viale G. di Vittorio, oltre l’estremità Sud della pineta esistente. Nell’ottica della creazione di un nuovo bosco periurbano polispecifico, il grande anello mette in comunicazione ecologica ambienti diversi, utilizzando il sistema a rete della trama agraria. Le fasce boscate e le siepi campestri che delineano i campi, così come i canali dell’idrografia superficiale, penetrano nel disegno del parco formando un organismo ecologico capace di creare una rete ambientale più complessa. Il mantenimento di un sistema agricolo, oltre alla creazione di nuovi organismi naturalistici, insieme all’implementazione, il recupero e la rigenerazione della pineta esistente, costituisce quel complesso di strutture con valenze ambientali che costituiscono così un sistema di paesaggi di grande diversità. Le attività ricreative, dallo sport alle passeggiate, alle attività ludiche, del benessere e culturali, sono dislocate sia all’interno del nuovo Parco, sia lungo i margini, sia nel sistema più ampio delle pinete esistenti. Alle attività turistico-ricreative sono affiancate alcuni ambiti nei quale svolgere didattica rivolta allo studio e alla conoscenza botanica, alla comprensione dei diversi habitat, alla conoscenza del paesaggio e del territorio in itinerari guidati e aule en plein air.